Prefazione di Luciano Garibaldi.
ASCESI E PATHOS
Maresa, maga della parola
«In principio erat verbum...», insegna il grande libro. La parola è tutto: può essere la miccia che accende la violenza, ma può essere il lenimento dell'anima; può essere la rivelazione della verità, ma può essere l'estremo inganno dell'illusione. Una cosa è certa: che nessuno più dei poeti sa far uso della parola. Nessuno come essi sa impiegarla come elemento fondamentale della struttura che è il sentire, il soffrire, il godere, la vita stessa.
Maresa Baur è una maestra nell'uso della parola. Con le parole dei suoi versi evoca vissuti e provoca emozioni, attenua la sofferenza e aiuta la speranza, trasfigura la tristezza della vita nella bellezza del sogno. Questa sua nuova raccolta di 36 poesie, che io ho avuto il privilegio e il dono di leggere prima che fossero pubblicate, è la conferma che tra noi esiste un'incantatrice d'anima che con le parole ci soggioga come siamo abituati a rabbrividire ascoltando la voce di una cantante lirica. Alcuni segni di matita, a mano a mano che le pagine scorrevano sotto il mio sguardo.
La poesia come ultima illusione («Ha sanato i miei dolori, / gli spasmi per la perdita / di chi m'aveva avuta / totalmente. / La voce d'un poeta / ha penetrato / il mio sentire / e di colpo / ho visto di nuovo / la luce dell'amore»).
La poesia come ricordo struggente («Notti di passione ... / le mani su lui continuamente / lo facevano sentire uomo / come non mai ... / e poi ... / sussurrava soffi d'anima / e tra le braccia sue / si assopiva»).
La poesia come sogno («La luce che io cerco, / la troverò soltanto / se la Fede / travestita da regina, / mi prenderà per mano / asciugando le mie lacrime»).
La poesia come speranza: («Ciò che prediligo / è la carezza di uno sguardo, / la voce che accompagna / il gesto, / la mano / che mi sfiora il viso, / l'abbraccio che fa scordar / la solitudine, / le parole stampate a fuoco / nel mio cuore»).
La poesia come amore: («Ma se ti fermi... / guardi l'altro in estasi / e vuoi la "sua felicità", / solo allora / il piacere si sublima, / un'ondata calda invade / e senti... / che vorresti morire / per una sua carezza»).
Questa è Maresa Baur.